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COS'È IL RISVEGLIO SPIRITUALE E PERCHÉ AVVIENE: APPROFONDIMENTO

Aggiornamento: 3 ott 2022



Per comprendere meglio, suggerisco di leggere prima questo articolo sul Risveglio che spiega più in dettaglio cos'è, quali sono le sensazioni, i segnali e i miti collegati. Se invece preferisci vedere i video che ho fatto sul risveglio, allora puoi cominciare da qui. Vivere un risveglio spirituale può essere una delle esperienze più belle o anche più confuse della propria vita.


La cosa divertente è che i risvegli spirituali capitano nei momenti in cui meno ce lo aspettiamo. Sono impossibili da prevedere, né tantomeno da pianificare.


E quando succedono spesso rivoluzionano la tua vita, lasciando molto di più della meravigliosa, ma transitoria esperienza mistica, che può essere di non-dualità, di estasi, di unione, di pace, o altro ancora.



Perché avviene un risveglio spirituale?

Partiamo da un presupposto provato dalla Scienza: noi siamo energia e consapevolezza che scorre attraverso una struttura molecolare fatta di miliardi di atomi che sono al 99% vuoto, puro spazio. Solamente meno dell’1% di un atomo è "pieno" cioè composto da neutroni, protoni ed elettroni.


Se ti stai chiedendo come mai allora tutto appare solido, la risposta è appunto: energia!


Per rendere l'idea, senza scendere nei dettagli, pensa ad un ventilatore elettrico con pale rotanti. Quando la ventola non è in movimento, puoi dire che molto di ciò che è dentro quella ventola è spazio vuoto. Puoi tranquillamente infilare la mano nello spazio tra le pale e muovere le dita nel nulla. Ma quando il ventilatore viene acceso, la storia è ben diversa.


Allo stesso modo l’energia in movimento si manifesta come materia attraverso innumerevoli forme. Ed infatti da migliaia di anni i mistici di varie tradizioni ci insegnano che la materia è energia, e finalmente anche la scienza è riuscita a dimostrarlo, più di mezzo secolo fa grazie ad Einstein.


Non siamo esseri fisici che fanno esperienze spirituali, bensì esseri spirituali, cioè fatti di spirito ovvero energia, che fanno esperienze fisiche e siamo vivi in questo momento, siamo parte di questa manifestazione per un solo motivo: EVOLVERE!

Ogni cosa che ci accade, bella o brutta che sia, serve per questo scopo.

I risvegli spirituali, così come molte altre cose quali letture, incontri di certe persone, meditazione, pratiche energetiche, viaggi in "luoghi spirituali", ecc. servono proprio a questo e accelerano la nostra evoluzione, il nostro cammino.



Cosa si prova durante l’esperienza di risveglio


Quando si verifica un'esperienza di risveglio "semplice", sperimentiamo qualcosa di simile ad una visione più intensa del mondo, cosa che provano i bambini o alcuni popoli indigeni, come se il mondo ora fosse a colori e non più in bianco e nero.

Tutto sembra più luminoso, più vivo, più profondo. Notiamo cose, anche le più banali come il sorriso di una persona o una foglia che cade, che erano sempre state lì, ma che non avevamo mai visto davvero.

In quel momento tutto sembra profondamente semplice e giusto, e ogni problema svanisce.


Tutto questo si può intensificare ancor di più fino a percepire con tutte le nostre cellule e la nostra anima, la presenza di un'energia, di una forza "spirituale" che pervade ogni cosa, dai granelli di sabbia, al sole, allo spazio fra questi.

Diventiamo consapevoli che è grazie a questa energia, a questa Coscienza che dona la vita agli oggetti che percepivamo inanimati, che ci permette di provare la beatitudine, la bellezza, la perfezione che ora vediamo ovunque.

In sanscrito viene chiamato Brahman, lo spirito dell'universo che pervade ogni cosa e che rende quindi ogni cosa divina e interconnessa alle altre.

Così ci rendiamo conto che io e te, che un gatto e un papavero, che un fiume e un filo d'erba, siamo come le onde dell'oceano, le quali sembrano diverse e separate in apparenza, ma in realtà fanno tutte parte dello stesso oceano di Coscienza.


Ci sono esperienze di risveglio ancora più intense che conducono all'estasi sconfinata, fino anche ad andare oltre il mondo delle forme dove tutto scompare, e che rendono evidente che questo spirito è divino, è Dio stesso. C'è la chiara percezione e conoscenza che è qualcosa di autentico, di incredibilmente giusto e semplice, e che è sempre stato QUI.


Però la cosa importante da sottolineare è che le esperienze mistiche o spirituali sono come i pensieri, cioè vanno e vengono.

Hanno la loro importanza e sono di grande aiuto se succedono, ma non bisogna ricercarle. Quello che conta è scoprire ciò che era presente prima, durante e dopo quelle esperienze, ciò che è eterno ed immutabile, l'unica cosa che è degna di essere conosciuta, ovvero Tu, la tua vera natura!

La grande fortuna è che questi risvegli ci cambiano interiormente.

Infatti un risveglio spirituale può cambiare le nostre abitudini, i nostri pensieri (qualità e quantità), i nostri comportamenti, i nostri gusti, il nostro modo di respirare, di camminare…



La sensazione che si prova durante il risveglio è uguale per tutti?


La sensazione che si prova durante il risveglio non è uguale per tutti.

Dipende chiaramente da vari fattori quali: il tipo di risveglio, il karma, il proprio percorso e soprattutto ricordiamoci che ognuno di noi è unico e irripetibile!


Tuttavia, durante il risveglio, il fattore comune è che scompare quel vuoto, quella tristezza che ci trascinavamo da chissà quanto tempo. Veniamo riempiti da una sensazione di totale benessere, pace, serenità, libertà, leggerezza, che in India chiamano Ananda.

La mente-ego che generava tutte quelle credenze, preoccupazioni, ansia, problemi, ecc. viene affogata da un mare di profonda e illimitata pace, una pace che è sempre stata presente e che in sanscrito è chiamata Parashanti.

A questo si possono aggiungere sentimenti di amore e compassione verso le persone, verso ogni essere vivente, verso il mondo intero. I confini dell’ego si indeboliscono fino anche a poter essere spazzati via (la cosiddetta morte dell'ego) e a quel punto ci sentiamo letteralmente sciogliere nell'Unità.


In un singolo istante tutte le certezze di cui eravamo fermamente convinti, vengono sciolte come neve al sole, per lasciare spazio alla verità, alla gioia di essere tutto.

Riconosciamo qualcosa che abbiamo sempre saputo dentro di noi e vediamo che l’atman, il nostro sé spirituale, è un tutt'uno con Brahman, il Sé universale.

Percepiamo questo senso di unità perché la "nostra" energia, l’energia che costituisce il nostro essere (essenza, energia vitale, spirito, qi, prana, qualsiasi sia il modo in cui si voglia chiamarla) è la stessa energia che pervade l'intero universo, e ora che abbiamo aperto gli occhi finalmente possiamo vederlo.


Questa beatitudine che proviamo durante l’esperienza di risveglio (e che possiamo provare sempre, se dopo queste esperienze continuiamo a lavorare su di noi per evolvere) non è una gioia provocata da qualcosa o qualcuno, ma è semplicemente qui, adesso, sempre.

È una condizione naturale che proviene dalla nostra essenza, dalla stessa essenza di cui ogni cosa è fatta: i Veda descrivono la natura di Brahman, il nostro stato naturale, come Sat-Cit-Ananda cioè esistenza-coscienza-beatitudine perché la beatitudine è la nostra vera natura.

Ora che quella botta di energia ha placato il turbinio dei pensieri, la mente si è calmata, o è addirittura scomparsa, e quindi non essendo più identificata con l’ego, con la falsa immagine di noi stessi che di solito assorbe tutta la nostra attenzione, la serenità che è in noi può finalmente affiorare, può rivelarsi.


Ed è per questo motivo che è vitale meditare, per calmare la mente, fare chiarezza, lasciando così emergere il nostro stato naturale di pace e beatitudine, momentaneamente offuscato, facendolo brillare sempre di più.



La "notte oscura dell'anima"


Una componente che può manifestarsi in concomitanza con un risveglio spirituale è quella che i mistici cristiani hanno chiamato "la notte oscura dell'anima", un periodo di sofferenza che può precedere un risveglio (può continuare anche dopo il risveglio, per scavare più a fondo), e c'è un motivo ben preciso perché questa si verifica: il divino, che è intelligenza perfetta, attraverso il dolore ci spinge a ricercare una risposta, un senso, una via d’uscita dalla nostra condizione, per "rinascere". È un processo necessario, così come il serpente deve liberarsi della propria pelle vecchia per fare spazio alla nuova.


La sofferenza è un motore molto potente perché ci impone di cambiare la condizione presente che non riusciamo più a reggere: credenze, abitudini, identità, tutto viene messo in discussione per permettere al cambiamento di avvenire con relativo cambio di prospettiva e percezione della vita, delle cose, di te stesso, valori, priorità, ecc.; è un vero e proprio “salto energetico”.


Durante questo periodo ci sentiamo distanti, disconnessi, lontani, dimenticati da Dio, confusi, con le spalle al muro e l'acqua alla gola. C'è profonda tristezza, un vuoto interiore che non riesci a colmare, e cerchi qualcosa anche se non sai cosa. C'è dolore, oscurità, sofferenza, tutto viene messo a soqquadro e si può davvero toccare il fondo.

In questi momenti, anche se non è facile, è utile e importante ricordare che si tratta solo di una fase, di una tappa, e che anche questa come ogni altra cosa nella vita, passerà.


Però puoi scegliere se lasciare che tutto questo ti travolga e rimanere inerme, o se sviluppare un approccio più attivo ovvero iniziare a lavorare su di te fin da ora.

Gli strumenti ci sono!

Ed anzi, è meglio iniziare il prima possibile, così da evitare di cadere nella spirale del dolore e toccare il fondo di questa notte oscura dell'anima.


Inoltre inizi a notare e riconoscere che ciò che ti era stato detto e insegnato a proposito della vita in generale non era vero o comunque intuisci che può essere diverso.

Questo può causare ancora più sofferenza perché sembra che la società e il mondo siano l'inferno e non trovi un briciolo di speranza in nulla.

Sei spinto allora a trovare delle risposte, a capire qual è il senso di tutto ciò: ti interroghi sul senso della vita, sul tuo destino, su quello del mondo.


Ricordiamoci che ognuno di noi è unico, così come è unico il suo cammino.

Questo significa che non tutti passeranno necessariamente attraverso la notte oscura dell'anima o che non tutti la vivranno allo stesso modo, con la stessa intensità e stessa durata.



La luce in fondo al tunnel e la necessità di una spiritualità concreta


A questo punto incontri una guida, una pratica, un metodo, una filosofia che senti risuonare dentro di te, con cui sei in sintonia, e che mostra come molte cose sono diverse da come credevi, e soprattutto che è possibile vivere in pace e beatitudine perché questo è ciò di cui sei fatto.


Allora puoi iniziare per esempio ad avere intuizioni, esperienze mistiche, momenti di grande pace o piacere senza che qualcosa o qualcuno ne sia la causa, il responsabile.

Questa è una fase di gioia, rinascita, speranza, stupore, gratitudine...


Però, che ci piaccia o meno, la vita è cambiamento, e ogni luna di miele finisce: arriva un momento in cui diventi stufo, esausto, stremato, frustrato dalle pratiche e insegnanti spirituali che ti hanno condotto fin qui.

Ti rendi conto di molti miti che ti eri creato e che ti avevano fatto credere a proposito della spiritualità e sei stufo, quasi disgustato dalle parole che senti o leggi a proposito della spiritualità.


Magari hai anche avuto splendide intuizioni, rivelazioni, esperienze mistiche, periodi di connessione profonda col Divino o con te stesso, ma ora vuoi qualcosa di più, vuoi arrivare al dunque, vuoi porre fine a tutto, vuoi concludere la ricerca.

E senti dentro di te, in maniera viscerale, che è possibile, che deve essere concretamente possibile.


Di nuovo l'insoddisfazione, l'incompletezza, l'infelicità, ti spingono a cercare più a fondo, ti stanno avvicinando alla verità. Desideri una spiritualità autentica e concreta, che permea e invade te stesso e la tua vita SEMPRE, non solo part-time, non solo durante i ritiri spirituali, o per brevi periodi.


Anzi ora vuoi vivere, vivere a 200%, non semplicemente condurre una vita spirituale.

In altre parole vuoi veramente essere felice, SEMPRE!

Quindi non hai più voglia o tempo per libri, pratiche, insegnanti o insegnamenti superficiali o che comunque non ti hanno portato a destinazione dopo tutto questo tempo di ricerca, ma piuttosto ad un punto morto in cui ti senti bloccato, incapace di procedere oltre.


Questo è il periodo più prolifico dove integri le lezioni che hai imparato applicandole nella tua vita quotidiana, sperimenti cambiamenti più profondi e duraturi, che possono essere anche sottili o "ordinari", ma che hanno un grande impatto nel tuo approccio e nella tua vita.

E dove magari incontri strumenti come Shaktipat, che servono esattamente a dare più spazio a fatti tangibili, all'esperienza diretta della tua vera natura, del tuo stato naturale, invece che a parole o a esperienze mistiche temporanee.



La vita dopo il risveglio


In sintesi, per semplificare estremamente, diciamo che quando avviene un "risveglio definitivo" le identificazioni personali passano dal primo piano allo sfondo, e c’è la chiara e permanente realizzazione che tu sei Coscienza.

O, in altre parole, noti che lo sfondo del tuo essere è in realtà in primo piano, e che è sempre stato qui per tutto il tempo!


Alcune caratteristiche della "vita dopo il risveglio" sono appagamento, semplicità, pace, accettazione, presenza, stabilità.

Un risveglio non cambia la tua vita, ma cambia il modo in cui interagisci e rispondi alla vita. Infatti non si tratta di trascendere la vita o il mondo materiale, ma di portare il Divino nella tua quotidianità.


Sappi però che queste non sono tappe precise, ne lineari.

Il sentiero è strano, confuso, pittoresco, caotico, bizzarro e, sia doloroso che meraviglioso.

Ma soprattutto è UNICO!

Il TUO sentiero e risveglio spirituale sono unici. Non ce n'è uno meglio di un altro.

L'hai scelto tu, e tu, Coscienza, fra le altre cose sei infinitamente intelligente, quindi anche se a volte ti può sembrare di non farcela, che questo sia una tortura, una follia, che il dolore o la frustrazione o lo sconforto siano assurdi, insostenibili, interminabili, sappi che è perfetto, è un abito che ti sei ritagliato su misura, e che quindi TU puoi farcela, se lo vuoi veramente!


La "fase successiva" ad un’esperienza spirituale è, o meglio dovrebbe essere (perché molte volte ci si perde), quella di stabilizzare questo tipo di esperienze e soprattutto di non cadere nella trappola di ricercarle, di volerle provare e riprovare - la sindrome del "Ce l’avevo, ma ora l’ho perso" - o di estenderle, nell'illusione che così facendo si raggiunga la cosiddetta Illuminazione.


È un meccanismo naturale proprio di ogni essere vivente quello di cercare il piacere e fuggire dal dolore, ma se ci attacchiamo a queste esperienze transitorie (seppur siano dei piaceri "sani"), rischiamo di perdere di vista la cosa più importante ovvero riconoscere il nostro stato naturale, che non è un'esperienza perché, a differenza di qualsiasi esperienza di risveglio spirituale, è sempre presente.


E ripeterò fino allo sfinimento che oggi è davvero facile riconoscerlo perché finalmente ci sono gli strumenti adeguati per accelerare il proprio cammino e concludere la ricerca in meno tempo di quello che si possa immaginare!

Da lì in poi la vita, pur continuando a presentare le sue sfide, è ogni giorno sempre più meravigliosa!


Spero di aver contribuito a chiarire un po' di più questa tematica tanto discussa quanto fraintesa.



Per guardare tutti i VIDEO clicca qui: https://www.youtube.com/c/Parashanti


Per restare sempre aggiornato visita il mio profilo facebook https://www.facebook.com/tommaso.parise.777


Se vuoi ricreare Pace ed Equilibrio in modo efficace e duraturo o se vuoi dare un'accelerata alla tua evoluzione fino a toccare con mano la Beatitudine, visita il sito www.parashanti.com e candidati ad una sessione strategica gratuita di 30 minuti per verificare se possiamo cominciare a lavorare assieme.

Buona vita!

1 commento

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1 Comment


Maddalena Capra Lebout
Maddalena Capra Lebout
Dec 24, 2021

Sono venuta a rileggermi questo post. Avevo bisogno di sentire queste parole. Grazie.

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